Da Pinocchio a Lucignolo, la lista dei bambini pestiferi è lunghissima..Tom Sawyer, Pippicalzelunghe, le piccole Canaglie, gemelle insopportabili e lui Piccola Peste (un mito!). Il cinema come sempre non ha mancato di dare spazio alla figura del bambino cattivo, pestifero e pasticcione. E l’epoca del Bullismo dilgante non fa altro che portare in luce l’aspetto più negativo della cattiveria infantile.
Si sa che i bambini troppo vivaci sono i re delle bravate e marachelle, ma ci sono casi in cui la mente di un genitore non resiste proprio…Urla, calci, pugni,capricci, bugie, marachelle e co. ed ecco lì che parte la sculacciata punitiva, che oggi vedo sempre più mancare…oggi se proprio si deve li si piazza alla playstation o alla tv, nei casi estremi si può chiamare S.O.S. Tata…Basti sapere che ai piccoli criminali la polizia britannica pensa in anticipo, proponendo di schedare il loro dna per sicurezza, nel caso che quei bambini terribili un giorno potrebbero diventare dei little criminali.
Tutti coloro che sono stati bambini hanno combinato una bravata, non sono mica tutti come Heidi o Marcellino pane e vino, anche i bambini possono essere antipatici nel loro piccolo e non sono poi così innocenti come li dipingono…
certi bambini sono davvero insopportabili!!!
So che mi attiro addosso tutta l’ira degli educatori moderni quando dico che i bambini ogni tanto bisogna metterseli sulle ginocchia come si faceva un tempo… ma a me non piacciono le teorie bambiniste perché mi limito a considerare i fatti e i risultati dei metodi educativi.
Pertanto vi posto la seguente traduzione.
Marjorie Gunnoe, docente di Psicologia al Calvin College del Michigan ha pubblicato i risultati di uno studio sul tema dell’educazione dei figli dal quale risulterebbe che i bambini sculacciati crescono meglio.
La Gunnoe ha intervistato 2.600 adulti e ha chiesto loro di indicare se durante l’infanzia hanno subito punizioni fisiche dai genitori.
Confrontando queste statistiche con un’analisi del loro comportamento sociale e dei loro risultati negli studi e nel lavoro, la conclusione è che i bambini sculacciati prima dei 6 anni di età producono le migliori performance in termini di realizzazione sociale e stabilità emotiva. Seguono i bambini sculacciati tra i 7 e gli 11 anni, più emotivi, ma altrettanto competitivi negli studi. I risultati peggiori vengono proprio dai bambini che non hanno mai ricevuto alcun tipo di punizione corporale.
Uno studio condotto da Jason M. Fuller dell’Università di Akron Law School, nel gennaio di quest’anno, afferma che i bambini imparano a comportarsi in modo più responsabile grazie alle punizioni fisiche.
In Svezia, 30 anni fa, il divieto di sculacciare i bambini è stato esteso anche ai genitori. Fuller ha analizzato i dati relativi ai reati commessi dagli adolescenti che da bambini sono stati educati senza sculacciate ed i risultati sono alquanto preoccupanti.
«In Svezia, la violenza giovanile è salita alle stelle nei primi anni 1990, quando i bambini che erano cresciuti del tutto sotto il divieto delle sculacciate sono diventati adolescenti – osserva Fuller – I ragazzini preadolescenti e gli adolescenti sotto i quindici anni, hanno cominciato a diventare sempre più violenti nei confronti dei loro coetanei. Nel 1994, il numero dei reati dei giovani criminali era aumento di sei volte rispetto al tasso di criminalità del 1984».
Le leggi anti-sculacciate sono proposte e approvate perché promettono una “mentalità culturale” della non-violenza e una società che non ha bisogno di correzione. Ma se ciò può sembrare encomiabile, i dati empirici indicano che non sculacciare è un grave errore.
Con i divieti alle sculacciate sono venuti ad aumentare i maltrattamenti sui bambini, l’aggressività dei genitori e la violenza giovanile. Dai casellari giudiziali si evince che i bambini allevati senza sculacciate hanno molte più probabilità di essere coinvolti in attività criminali rispetto agli altri bambini. Di conseguenza, quasi trent’anni dopo che la Svezia è diventata il primo paese al mondo a vietare le sculacciate, sei su dieci bambini svedesi ora si sentono vulnerabili a scuola e altrettanti sono stati vittime di violenza giovanile.
Non deve sorprendere che una ricerca metodologicamente imparziale sostenga che le sculacciate non siano nocive e, anzi, spesso molto più utili di altri comuni metodi disciplinari. In media, la sculacciata sembra ridurre l’aggressività, la prepotenza, e il comportamento antisociale meglio delle punizioni mentali come il timeout, il dialogo, la rimozione di privilegi, le minacce, l’alzata di voce, l’ignorare, lo spaventare, il castigare. Infatti, i bambini più amichevoli, equilibrati e volonterosi, tendono a provenire da famiglie “autorevoli” che allevano i figli con amore, regole ferme, e sculacciate almeno occasionali.
Tuttavia, i successi delle sculacciate sono in gran parte ignorati. Molti, filosoficamente, si oppongono alle punizioni corporali e chiedono il divieto allo sculacciare, ma pochi analizzano onestamente e per intero le statistiche sulla disciplina del bambino. Pertanto, in questo frettoloso cambiamento delle leggi per l’educazione e il futuro dei nostri bambini, viene detta solo una parte dei fatti.
Estratto da: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.c…act_id=1357669