Io odio i clown…anzi sono una portatrice sana d’odio per i CLOWN! Perchè proprio i clown e i pagliacci in genere? bhè diciamo che non sono la sola ed unica, anzi oltre ad esserci intere generazioni oramai colpite, ho scoperto che la FOBIA del clown è una vera e propria sindrome: la Coulrofobia. A chi imputare la colpa se le vittime sparse al mondo sono così tante? Bhè non possiamo negare che quei volti tristissimi o felicissimi abbondantemente truccati, ci hanno impressionato fin da piccoli nei circhi o in quei tristissimi quadri dal pediatra…ma di sicuro la generazione che ha letto IT di Stephen King o soprattutto ha visto il film ( IT,Tommy Lee Wallace, 1990) è quella più terrorizzata e da allora non si è più ripresa.Come scordare PENNYWISE nella scena del palloncino giallo o della barchetta? “galleggiano tutti…” . Poi ci fu il JOKER di Batman interpretato da Jack Nicholson, che diede il suo contributo all’odio, il film Killer Klowns from Outer Space con i clown-alieni, fino ad arrivare ai più recenti cartoonati KRUSTY il clown dei SIMPSON e l’amico-nemico TELESPALLABOB..ma perchè infierire anche con Patch ADAMS? I sondaggi dicono che tantissimi bambini sono terrorizzati dai clown di corsia (bhe non tutti!) e allora perchè creare ed esaltare a simbolo di uno dei marchi più famosi e importanti al mondo un CLOWN? Si parlo proprio di Ronald MC DONALD…Il clown è triste, è falso, è celato dentro un corpo-altro tanto che il CLOWN MALVAGIO è un personaggio tipo e lo ritroviamo pure nella Commedia dell’Arte. In lui il comico diventa tragico e viceversa e si è disorientati dinnanzi a quei colori assordanti e quel trucco pesante. Ricordo che anche nel film “Piccola Peste” (Problem child) il bambino manifestava la sua avversità contro i clown di cui il padre gli aveva riempito la cameretta, clown ovunque (vedi foto sopra)! La storia ricorda pure un clown killer tale John Wayne Gacy: ovvero l’apoteosi del terrore! Guardate questo video però, e capirete perchè Mc Donald oltre che a rendere i banmbini obesi sta facendo del male al mondo e ai bambini…idea giapponese per far divertire i bambini:
Per farvi terrorizzare vi posso rimandare al mio post sul Kitsch dove alla fine si trova l’oggetto cult del clown, ma poichè voglio portarvi fino in fondo alle vostre paure vi lascio ad un delizioso filmato dei clown più terrificanti del mondo:
PAURA EH? guardate quì il vero terrore!
Mamma mia che paura!!! 😀
Grazie per il commento, CIAO!!!
Anzi, grazie per i commenti 😀
CIAO!!!
Cara Laccarossa,
mi dispiace commentare in modo fortemente oppositivo il tuo blog. Vorrei puntualizzare alcune informazioni per cio che mi riguarda sui clown di corsia.
Ia figura del Clown è uscita dal circo e dal teatro per favorire l’umanizzazione dei processi di cura e riabilitazione.
Portare la risata e le emozioni positive nei contesti sociosanitari aiuta ad accendere quella scintilla vitale che fa mutare le emozioni negative in senso positivo compiendo un’operazione importante in senso terapeutico a sostegno del bambino e della persona in difficoltà.
I cosidetti “nasi rossi” sono persone altamente consapevoli delle proprie emozioni e preparate, prima di indossare gli abiti da clown si recano nella stanza della caposala o del responsabile del reparto e s’informano sullo stato e il numero dei pazienti e sulla esistenza di casi particolari per poter calibrare l’intervento..I Clown Dottori non sono i “forzati della risata”, in certe occasioni il riso e persino il sorriso appaiono francamente fuori luogo, stonati. Lì il Clown può togliere il naso rosso e restare, se è il caso, lì a disposizione nell’autenticità del suo essere persona.
Sono momenti di un’intensità emotiva quasi insostenibile e può essere di conforto soltanto la consapevolezza di una condizione trascendente della vita. .. E’ questa la tragedia che tu vedi, ma non lo è perche’ teatro è azione mentre il clown nnon fa ma è…e il campo è l’emozione.
Il Clown-persona-Dottore quindi fa un percorso su sé stesso ; per questo é indispensabile avere coscienza della propria storia di vita!
Cara terrabagnata, replico al tuo commento perchè porta in luce una schiera di persone che la pensa contrariamente.Premettendo che questo è un blog leggero, che come vedi affronta argomenti disparati senza scendere in posizioni serie e assolute, ti dico che: leggendo attentamente il post avrai notato che l’argomento discusso è la Coulrofobia, ovvero la paura per i clown, fobia che accomuna tantissime persone nel mondo:chi ha paura dei clown ce l’ha anche per i clown di corsia.
Leggendo bene leggi questo, riporto:
“I sondaggi dicono che tantissimi bambini sono terrorizzati dai clown di corsia (bhe non tutti!) ”
…se questa frase è quella incriminata, spero di non aver offeso la categoria..ho sottolineato NON TUTTI , e ho riportato un sondaggio pubblicato sul Nursing Standard magazine che realmente è stato fatto su di loro.
su:http://tgla7.alice.it/tecnologia/bambini_odiano_clown.html
. Non ho lasciato espressamente giudizi sui clown di corsia, ma il tema ha portato a citarli.Detto ciò ti ringrazio comunque, per aver meglio spiegato il ruolo del clown di corsia, così chi non soffre come me di coulrofobia potrà approfondire la cosa leggendo il tuo commento.Ciao
Laccahrossa
Anche io ho paura dei clown!! 😦
Ps: premetto che il sito web che ho inserito è ancora in costruzione, ma per chi fosse su facebook può cercare Ramino e Caramella. Detto ciò….
Anche io vorrei precisare alcune cose del tuo articolo, molte delle quali mi trovo concorde ma che necessitano di puntualizzazioni.
Il clown spaventa i bambini?
Facciamo un pò di storia del clown.
Il primo clown di cui possiamo parlare è il clown nato nel circo americano. Circo immenso in cui il clown, per farsi notare, portava un trucco pesante che si vedeva a metri e metri di distanza, necessario per creare una maschera ben visibile al pubblico ma che, in effetti, vista da vicino creava non poca paura. Guardare oggi immagini di questi clown da vicino è, effettivamente, un errore ed è normale che impauriscano. (per fare un esempio, il famoso David se visto da vicino sembra deforme nelle proporzioni, queste perchè è stato scolpito in modo che fosse visto da una certa distanza e a una determinata altezza, se visto dal punto di vista sbagliato perde tutto, così per il clown americano)
Nasce poi un’altra figura del clown da te ignorata nel tua articolo ed è il clown che lavora più vicino alla gente, il clown da strada o se vogliamo il clown dei piccoli circhi, il cui trucco è leggero, leggerissimo (un pò di rosso sulle guance e un velo di bianco sugli occhi…), a volte inesistente, supportato solo da un naso rosso e nient’altro. Questo trucco non fa paura, è studiato apposta per lo stretto contatto con le persone. E’ un trucco delicato, dolce.
Io personalmente ti dico che faccio la clown professionista da diversi anni, sia in spettacoli, sia in animazioni e compleanni sia in ospedale come clown in corsia. Il mio trucco riprende, per ovvi motivi, dal secondo tipo di clown che t’ho spiegato.
Sapendo che i bambini talvolta possono aver paura ho molto tatto nell’avvicinarmi e nel creare una relazione, ma nei miei anni d’esperienza posso dirti che i bambini si sono sempre innamorati di me e del mio personaggio fino a non volermi mai far andare via. Perchè?
Torniamo a ciò che ti ho detto inizialmente, cioè che ero molto d’accordo con te. Ebbene, oggi il mio lavoro (e di tanti altri colleghi) è rovinato da persone che credono che per esser clown basta impapparsi la faccia con tutti i colori a disposizione, mettersi un naso rosso, un vestito ultra appariscente e far gli scemi. Non è così e questa categoria di persone rovina il nostro lavoro perchè ci fa apparire come tu vedi i clown, un essere che terrorizza e che vuole imporre la sua risata. Non è così. Affatto. E c’è parecchia ignoranza a riguardo.
Anche io appartengo alla generazione IT e per questo i clown sono stati per me motivo di grande paura, peccato che col tempo ho scoperto che IT (come tante immagini di “clown” famosi da te citati) è una distorsione del clown e non c’entrano nulla con quest’ultimo. Sarebbe come giudicare i medici basandosi sulla figura del Dott. Frankstein….è assurdo e totalmente sbagliato.
Termino parlando dei clown in corsia. Io sto all’Aquila e non solo come volontaria. Ero una studentessa in quella città e come tanti altri aquilani ho subito il terremoto in prima persona.
Con altri colleghi artisti, accomunati dal fatto che tutti vivevamo e lavoravamo all’Aquila, (e ti invito a visitare il nostro sito: http://www.artistiaquilani.com) abbiamo, dai primi giorni ad oggi, portato la nostra esperienza di clown in corsia nei campi.
I primi due mesi non avevamo spazi, invasi da clown proveniente da tutta italia (molti dei quali rientranti nella categoria del finto clown che t’ho precedentemente descritto) e portavano i bambini se non all’odio per il personaggio, terrorrizati o scocciati, alla noia per un tizia mal vestito e mal truccato che di clownesco non aveva nulla.
Siamo arrivati noi (quando, finito il grande impatto mediatico gran parte dei volontari clown sono spariti nel nulla), che il clown lo facciamo di mestiere e non per hobby, e i bambini si sono riavvicinati con immensa gioia, e tanti adulti che si complimentavano con noi dicendo “ma siete molto più bravi e simpatici dei clown dottori che son venuti prima di voi!!!”.
I bambini non hanno avuto paura di noi, come non ne hanno mai avuta quelli con cui lavoriamo in ospedale. Chi fa bene questa esperienza di volontariato sa che ai bimbi in ospedale ci si avvicina con estrema cautela, anche impiegandoci giorni talvolta. Che il naso rosso è un pretesto, che chi si avvicina non è un personaggio strambo che vuole farti ridere a tutti i costi ma è semplicemente una persona che si vuole avvicinare con un sorriso, con la voglia di farti dimenticare di star male, uno strambo medico (il clown dottore ha tra i suoi principali obiettivi quello di rasserenare il bambino davanti la figura del medico, personaggio estremamente serio verso il quale, statisticamente parlando, i bambini hanno il maggior terrore nell’ospedale) che li cura con altrettante strambe medicine, come un palloncino, o una piccola magia o semplicemente standogli seduti affianco stringendo la mano per 10/15 minuti ascoltando la descrizione del disegno che hanno appena fatto, promettendo di tornare il giorno dopo.
Non è un lavoro facile come si può pensare, anzi, al contrario!!
Che voglio concludere con questo lunghissimo post?? Che forse i clown da te conosciuti e anche, purtroppo, da tanti altri non sono i veri clown della tradizione ma gente improvvisata, che non fa ridere ma solo annoiare e impaurire e dare questo giudizio sui clown nel tuo articolo (sebbene non lo estendi a tutti per fortuna!) è comunque ingiusto nei nostri confronti che il lavoro lo facciamo seriamente (ahaha, sembra una contraddizione in termini il clown serio!). Non siamo ciò che hai scritto nell’articolo, nemmeno lontanamente. Spero che questa rettifica ti torni utile, sopratutto per eliminare la tua bruttissima fobia dei clown.
Un sincero abbraccio
Elisa, in arte Caramella
grazie Elisa,
complimenti per il vostro lavoro.
Per me ,invece ognuno è libero di esprimere la propria opinione,c’è chi ha paura e chi no.Io per esempio la penso che nn tutti i clown fanno paura,poi nn lo so se sbaglio!
Io personalmente ho una paura tremenda dei clown… mi terrorizza il loro aspetto “nascosto” da un’altra personalità che viene portata all’estremo tramite il trucco…
Sono spaventosi.
Ma mi dispiace dire così! perchè so che i clown dovrebbero servire per rallegrare.. e che le persone che decidono di essere clown nn lo fanno per spaventare…
Una volta ho letto una ministoria dell’orrore… horror junior… che parlava di questi clown che facevano finta di essere divertenti ma in realtà erano perfidi…e manifestavano la loro crudeltà su persone scelte tra il pubblico, non causalmente ovviamente, a cui facevano fare da assistenti.
Poi li rapivano e li torturavano psicologicamente.
Alla fine il protagonista (che aveva la fobia dei clown appunto) viene rapito… e per non venire distrutto diventa uno di loro.
Della serie.. se non puoi sconfiggere la paura diventa la paura stessa.
E passa l’intera vita a tormentare i ragazzi proprio come hanno fatto a lui.
Avendo letto questo a otto anni mi ha un po’… come dire… segnata.
E di certo non ha giovato alla mia paura…
Bhe ^^
complimentoni per il blog.. 🙂